Durante la corsa del Palio 1677, dopo la mossa il cavallo della Confraternita della Trinità disarciona quasi subito il suo fantino, e benché scosso prende il comando della gara mantenendola fino al termine.
All'epoca però, gli Statuti del Palio recitano che per aver diritto al drappo il paggio giunto primo al traguardo doveva toccare il drappo stesso con un colpo del suo frustino, cosa che fece il secondo arrivato, il paggio del conte Capra. Ma il messo Giovanni Malone, probabilmente simpatizzante (o addirittura confratello) della Trinità, afferra l'asta del Palio e mentre il cavallo scosso giunge al traguardo, lo tocca sulla groppa. Scoppiano immediatamente le contestazioni, sia i confratelli della Trinità che i sostenitori del conte Capra pretendono la vittoria: la situazione mette in grave difficoltà i giudici di gara, che assegnano il Palio alla Trinità, il cui cavallo comunque era giunto primo al traguardo. Sentenza che farà giurisprudenza nel regolamento della corsa, perché per la prima volta enuncia la regola, ancora oggi in vigore, di "...stare del solo cavallo la vittoria".
Il vero protagonista del Palio è il cavallo, animale potente e delicato, affettuoso quanto altezzoso. Ogni confratello si prende cura dei propri cavalli, accudendoli amorevolmente notte e giorno.
Il Borgo San Lazzaro ha saputo negli anni creare professionalità nella cura del cavallo nei giorni del Palio, scegliendo un gruppo di persone volontarie che fanno parte della "Stalla" del Borgo. Queste persone, durante la settimana del Palio, si occupano del benessere dei cavalli da presentare alle Visite Veterinarie, aiutando nelle mansioni di "stallieri" il fantino e il suo entourage.
E' un lavoro vero e proprio, in cui si passano 24/24h a disposizione delle necessità che di volta in volta ha il cavallo, notte e giorno.
Dal 2023 l'ingresso in questa sezione dell'Associazione, prima riservata a persone con un forte background paliesco e di conoscenza dei cavalli, è stata aperta anche ai tesserati che vogliono avvicinarsi al vero protagonista della corsa, in un ottica di ricambio generazionale.
Far parte della Stalla gialloverde presuppone seguire un corso con esperti del settore equino che insegnano le basi del prendersi cura di questi animali: dallo strigliare e spazzolare il pelo, pulire gli zoccoli, passeggiare l'animale e capire i segnali che questo cerca di mandare. Gli ultimi step sono la gestione del cavallo all'interno del box, e gli strumenti che si utilizzano per prendersene cura.
Questo percorso formativo serve per aumentare la consapevolezza e la conoscenza del cavallo nei giovani ramarri che saranno i marescaldi di domani.